venerdì 26 settembre 2008

אַחְאָב,

Fu nell'estate dell'8 che elessi a vangelo apocrifo l'immortale capolavoro di tutte le letterature: Moby Dick. Ciò in seguito ad una lettura pubblica alla quale ebbi la fortuna di assistere a Firenze, nel chiostro del Museo Marino Marini (l'antica basilica di San Pancrazio) invaso per l'occasione da una balena in stoffa lunga almeno quindici metri. Lì ascoltai, rimanendone folgorato, un brano dal capitolo XLII nel quale si sovverte la nostra percezione del colore bianco.
Moby Dick, romanzo della premonizione, è talmente ricco, pregno, carico, gonfio, pieno, turgido di contenuti e significati, che da solo basta per fornire un post per ognuna delle categorie da me utilizzate.

Ne volete una prova ?

Melville, H., Moby Dick o La Balena, Trad. it. di Cesare Pavese, Frassinelli, Torino, 1942.

1 commento:

C.P. ha detto...

Prova, please..