giovedì 11 settembre 2008

Omnia auxilianter Maria

Per qualche ragione a me ignota, i miei maggiori decisero di identificarsi nell'emblema della cerva che salta d'un balzo un monte roccioso.

[Mi viene in mente la frase "Ma la volpe col suo balzo ha raggiunto il quieto fido", che per alcuni traduce perfettamente "The quick brown fox jumps over the lazy dog", ma questa sarebbe un'altra storia e - semmai - la racconterò in un altro momento].

Per mio conto ho quindi sempre ricercato con interesse le varie versioni della storia che ha dato origine al toponimo "Salto della Cervia"; una località ai confini estremi della Versilia, se non della Lucchesia, se non della Toscana, se non ...
Di seguito la versione che ne dette Scipione Ammirato:

L'etimologia di Salto della Cervia si vuole che abbia per origine un miracolo accaduto a un cacciatore che perseguitando in quei boschi e monti una Cerva, e ridottala in angustia tale da non poter fuggire la morte disse: "adesso non ti può salvare nè Dio, nè la Madonna". Ma ad un tratto precipitossi la Cerva dall'alto monte nel piano senza farsi male alcuno, e lasciò nella dura pietra sopra la quale era caduta impressa la figura dei suoi piedi, per il che fu edificata una chiesa, e dedicata alla Vergine Madre, col pronome di Salto della Cerva. Così sono le tradizioni di quei tempi.

Ammirato, S., Istorie Fiorentine di Scipione Ammirato... con l’aggiunte di Scipione Ammirato il giovane, Massi, Firenze, 1641-1647.

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