sabato 30 settembre 2017

L'intenzione del lettore

L'avanspettacolo di periferia per la truppa, visto  dall'intellettuale alla ricerca di episodi di costume, si carica di riferimenti a una oscenità fescennina di cui lo sciagurato capocomico non ha mai avuto sentore.

Eco, U., Apocalittici e integrati, Milano, Bompiani, 1964

sabato 23 settembre 2017

La miseria è ancora l'unica forza vitale del Paese e quel poco o molto che ancora regge è soltanto frutto della povertà. Bellezze dei luoghi, patrimoni artistici, antiche parlate, cucina paesana, virtù civiche e specialità artigiane sono custodite soltanto dalla miseria. [...] Perchè il povero è di antica tradizione e vive in una miseria che ha antiche radici in secolari luoghi, mentre il ricco* è di fresca data, improvvisato. [..] La sua ricchezza è stata facile, di solito nata dall'imbroglio, da facili traffici, sempre o quasi, imitando qualcosa che è nato fuori di qui. Perciò quando l'Italia sarà sopraffatta dalla finta ricchezza che già dilaga, noi ci troveremo a vivere in un paese di cui non conosceremo più né il volto né l'anima.

Longanesi, L., La sua Signora. Taccuino, Milano, Rizzoli, 1957.

*forse meglio: il 'nuovo' ricco.

giovedì 21 settembre 2017

10 e lode

Firenze, 5 ottobre 1966.

Oggi, cinque ottobre, ho traslocato in casa di un amico del babbo. Lui dice di essere conte, ma invece sta in un seminterrato alla giapponese, tutto diaccio e umido, senza telefono, senz'acqua calda, col cesso coi piedoni e un fornelletto dove la moglie ci ha cucinato una frittatina di due uova, che abbiamo mangiato in tre, più un riforzino, come lo chiama lui, di nove olive di numero, mezz'etto di stracchino e un quarto di vino sfuso. Tutto, vitto e alloggio, per centocinquantamila lire, che mi pare proprio una rapina, anche se lui, per fare il conte, chiama castello un aggeggio di tre loculi dove mi toccherà dormire assieme alla moglie, una donnetta secca e rifinita come il suo nome: Alice. E la figlia Mela che per fortuna non dà noia, perché è un'handicappata incapace di parlare e camminare alla sua età. Io dico che codesto conte o è un gran bugiardo o s'è ridotto proprio come un disperato.

Luciano Perozzi