martedì 24 aprile 2018

Marginalia sulle Reliquie 2

E' indubbio che molte di queste istituzioni religiose non avessero nulla di religioso se non il nome, e che fossero piene zeppe di monaci pigri, indolenti e sensuali. E' indubbio che vessassero il popolo in tutti i modi possibili e immaginabili; e che vi fossero delle statue mosse da fili, che fingevano fossero miracolosamente mosse dal Cielo; che possedessero tra di loro montagne e montagne di denti che sostenevano provenissero dalle teste dei santi, i quali dovevano davvero essere gente straordinaria con quell'enorme dotazione di mole per masticare; che possedessero pezzi di carbone che sostenevano avessero fritto San Lorenzo, e frammenti di unghie dei piedi che affermavano fossero appartenute ad altri santi famosi; e poi temperini, sandali, e cinture, tutta roba che, dicevano fosse appartenuta ad altri santi; e che tutta quella spazzatura la chiamavano "reliquie", che venivano adorate dalla gente ignorante.

Dickens, C., Donne, estratto da A Child's History of England, a cura di Crescenzi, L, Fidenza, Mattioli1885, 2017.

mercoledì 18 aprile 2018

Marginalia sulle Reliquie 1

[...] una borghesia di affittacamere, di coronari, di antiquari, che vendono tutto, coscienza, santità, erudizione, reliquie di martiri, false reliquie di Scipioni, e donne vere; un ceto di monsignori e abati in mantelline e fogge di più colori, che anch’esso compra e vende e vive di tutto; un’aristocrazia di guardiaportoni; una società che in alto e in basso, nel sacro e nel profano, nel tempio e nel tribunale, nella famiglia e nella scuola vive […] come la più impudicamente scettica, la più squisitamente immorale, la più serenamente incredula e insensibile a tutto che di sublime, di virtuoso, d’umano possono credere, vagheggiare, adorare o sognare le altre genti.

G. Carducci nella Prefazione a Pesci, U., Come siamo entrati a Roma, Milano, Ricordi, 1895.