lunedì 4 luglio 2011

Ancora per D. (in omaggio alle affinità elettive)



Syllogizabant namque hoc modo: sicut est in natura, sic debet esse in arte: sed natura in multis quadripartito modo se dividit ... Quatuor sunt plagae mundi, quatuor sunt elementa, quatuor sunt qualitates primae, quatuor sunt venti principales, quatuor sunt complexiones, quatuor sunt animae virtutes et sic de aliis. Propeter quod concludebant ... etc.

[Gli antichi] infatti ragionavano in questo modo: come è nella natura così deve essere nell'arte: ma la natura in molti casi si divide in quattro parti ... Quattro sono infatti le regioni del mondo, quattro gli elementi, quattro sono le qualità prime, quattro i venti principali, quattro sono le costituzioni fisiche, quattro le facoltà dell'anima e così via. Da ciò concludevano ... ecc.

(Anonimo certosino, Tractatus de musica plana, ed. Coussemaker, II, p. 434)

Il numero quattro diviene così, in altri autori o nella credenza comune, un numero perno e risolutore, carico di determinazioni seriali. Quattro i punti cardinali, i venti principali, le fasi della luna, le stagioni, quattro il numero costitutivo del tetraedro timaico del fuoco, quattro le lettere del nome ADAM. E quattro sarà, come insegnava Vitruvio, il numero dell'uomo, poichè la larghezza dell'uomo a braccia spalancate corrisponderà alla sua altezza dando così la base e l'altezza di un quadrato ideale. Quattro sarà il numero della perfezione morale, così che tetragono sarà detto l'uomo moralmente agguerrito.

In Eco, U., Arte e bellezza nell'estetica medievale, Milano, Bompiani, 1987

P.S.

Chi cada dalle nuvole sentendo parlare di "tetraedro timaico" (cosa del resto accaduta anche al redattore del presente post), vada qui.