mercoledì 22 ottobre 2008

Epilogo

Ecco, ora che avete in mano tutti i dati, possiamo passare all'epilogo.
Per anni sono entrato nel Tempio di Dendur e per anni ne ho ammirato i graffiti senza vedere ciò che avevo davanti agli occhi. Solo l'ultima volta, dopo aver passato l'inverno a leggere di Segato e di Frediani, mi sono accorto di quello che c'è sempre stato, lì in bella posta sullo stipite sinistro del portale d'ingresso.



Le firme a chiare lettere di Amiro e di Segato visitatori anch'essi di Dendur seppure in un tempo ed in uno spazio completamente diversi dai miei.

Ed ecco che Federico Nietzsche aveva ragione: "un uomo non ha orecchie (occhi) per ciò a cui l'esperienza non gli ha ancora dato accesso".

[Per inciso: oh, se non commentate ora ...]

5 commenti:

Anonimo ha detto...

:-D...Sapere che se dovessi tornare al Metropolitan Amiro si renderebbe visibile mi rallegra (la prima volta è rimasto rimpiattato insieme a Segato e a molto altro, a dire il vero!). Federico (odddio che brrrrivido) ha sicuramente ragione!
A questo punto mi chiedo: come nascono le curiosità dalla soddisfazione delle quali l'uomo faticosamente aumenta le conoscenze/esperienze? Attitudine, abitudine o cos'altro???
Se avessi letto io la lapide non ci sarebbe stato alcun seguito (al massimo un requiem aeternam) e addio "strizzatina d'occhio"...mahhh
-g-

Solus ad Solam ha detto...

A Pisa, tra la Sapienza e Borgo Stretto c’è una via dedicata a Fra’ Domenico Cavalca. Questi, nel suo trattato dal titolo “De’ frutti della lingua” scrive:

Sono alcuni, che studiano, per sapere, e questo studio è curiosità: alcuni per esser saputi, cioè nominati, e laudati, e questa è vanità.

Ecco, io sono nel mezzo. Mi interessa sapere e mi piace farlo sapere.

Già provo soddisfazione immediata nell’approfondire un argomento, nell’andare oltre l’apparenza, nel sapere “perché”. Poi quando riesco a collegare due fili come Segato e Frediani – cosa che accade raramente - raggiungo un grado di piacere quasi peccaminoso. Il tutto si completa, poi, quando c’è occasione di mostrare il percorso compiuto e di prendersene anche gli onori.

E’ la solita vecchia e trita storia di cercare l’approvazione altrui. Di piacere, di essere ben considerati, di non venire respinti. Roba, insomma, da insicuri, tanto per intenderci.

darker ha detto...

O ELIO, DEGRADATE FIRME SAGGINO (il) NILO

Società Dante Alighieri - Comitato di Bruxelles ha detto...

Buongiorno, sono un discendente di Girolamo Segato. Oggi, un mio caro amico, biografo di Belzoni, mi ha indicato il suo interessante blog. Le posso chiedere una bibliografia su Segato? Sono molto curioso di scoprire chi sia stato.
La ringrazio, F. Segato

Solus ad Solam ha detto...

Una prima bibliografia si trova sul sito della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, cercando - nel catalogo in linea - il nome e cognome del suo celebre maggiore.
Cordiali saluti, che la prego di estendere al mio amico biografo di Belzoni, Nelson et al.