sabato 4 ottobre 2008

Dove c'è Mr. Satch c'è casa

In prima o in seconda media andammo in gita con la scuola, forse a Firenze, forse altrove. Io avevo un walkman ed una cassetta nella quale avevo registrato alcune canzoni di Louis Armstrong. 

[Per inciso: la precocità è, in certi campi, un mio problema]

Non pretendevo di farle ascoltare agli altri, ma di sentirle in pace con le mie cuffiette. Fui preso in giro, ed a ragione. A pienissima ragione.
I miei compagni non capirono, e neppure io capii, che in realtà volevo portare con me un po' di "casa", per superare il disagio della prima gita fuori da solo.

Ecco, questo per dirvi che Louis Armstrong, da allora, è per me "casa". In particolare c'è una canzone che mi lega fortissimamente al mio povero babbo, ma non la renderò pubblica perchè è intima e mi molce il cuore.
Vi lascio invece una haunting melody con la speranza che essa, trasmigrando dalla mia testa, si accampi nella vostra e vi alberghi per qualche tempo. Signore e signori ... it takes two to tango !

1 commento:

C.P. ha detto...

Che bella...
Voi dell'organizzazione potreste pensare ad un invito all'ascolto di Louis Armstrong per tutti quelli che presenzieranno domani a M***. [A scadenza, ovviamente]
Ma si sa a che ora inizia il meeting?