Tre giorni di full immersion nel nostro dialetto versiliese mi hanno rimesso al mondo. Credo che sia stato buffo sentirmi parlare, qui a Firenze e in questi giorni, con una dovizia di vocaboli presi dal nostro lessico.
In coda al dizionario c'è un elenco di filastrocche, modi di dire e proverbi. Ve ne lascio tre che mi hanno particolarmente divertito:
"Arosto c'un ti tocca, lascilo brugià"
"Chi vòle 'mpara' a bestemmia', porti tre legni senza legalli"
"E' méglio pióvi óggi che ne le méglio giornate"
Quest'ultimo attribuito all'indimenticabile Silvano Alessandrini.
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