giovedì 20 novembre 2008

Palle di cannone ingallate

L'altro giorno, qui a Firenze, c'è stata la vernice di una mostra d'arte contemporanea. Non sapendo più cosa inventarsi per attrarre il pubblico, l'astuta maîtresse de maison ha proposto - in vece del solito prosecchino con fragole minto e riminto - una selezione di tè cinesi offerti secondo i metodi cerimoniali classici. Al servizio non c'erano proprio due gheisce sbiaccate di cerone, ma piuttosto un paio di ruspanti piemontesi di Alba che, abbandonati gli odorosi truffes per le più aromatiche foglie di camellia sinensis, si sono prodigate a decantare - in ogni senso - le virtù dell'ambrata bevanda. Costoro distribuivano, oltre al liquido, un solido opuscolo illustrativo delle mille e mille proprietà del tè verdè.

Cercando di capire come mai i cinesi sono felicemente ultimi nelle statistiche sull'incidenza di certi tumori, alcuni scienziati hanno trovato la molecola EGCG (Epigallo Catechina Gallato) portatrice d'effetti anti tumorali ed anti infiammatori. Non solo in chiave preventiva, ma persino in caso di patologia già esistente. A questo punto è inutile che io mi metta a riassumere quello che trovereste con una qualsiasi ricerca su Google. Voglio però consigliarvi, prescrivervi, direi quasi: imporvi la sorbita di tre o quattro tazze di tè verde al giorno.

Acqua minerale naturale, temperatura prossima all'ebollizione, due cucchiaini di Gunpowder Green (vae alla bustina !) one for you and one for the pot, infusione massima di tre minuti. Niente latte, zucchero, limone. Per carità. Tazza in porcellana più fine possibile.

Chi non riuscisse a procurarsi un decente tè verde in foglie mi scriva e riceverà preziosi ed inattesi consigli.

Mi raccomando. 

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