mercoledì 20 maggio 2009

Ecco fatto


Lo sapevo io che non c'era da fidarsi. Me l'avevan detto che stavo frequentando brutte amicizie, che mi facevan perder tempo, che mi portavano sulla cattiva strada.

Mi hanno sedotto con le lusinghe del blog, con le letture, con le visite ad orari impensabili, e poi mi hanno abbandonato. Qui, per conto mio, a scrivere. Del resto ho fatto bene a titolarmi "solus ad solam". Si vede che prevedevo di rimanere per conto mio.

Scaricato ormai dagli amici, colpito negli affetti più cari, lasciato come Giobbe sul ciglio della strada a grattarmi con un coccio, guardo l'abbagliante bianco della pagina vuota e mi chiedo che senso abbia continuare a riempirlo con queste formiche nere che allungano sempre di più la loro colonna.

[Oh, per inciso: ieri in giardino c'era un formicaio. Tale era il viavai delle formiche che si era creato nell'erba un sentiero, un viottolino, un nettissimo percorso privo di foglie dal continuo passare avanti e indietro delle alacri operaie.]

E si che ne avrei di cose da raccontare, di letture delle quali rendervi partecipi, di spigolature da edurre dal granaio. Ieri, per esempio, mi hanno mostrato un Cristo in bronzo di squisita fattura. Un oggetto da perdere la testa, da rimanere a bocca aperta. E subito è iniziata l'indagine per riuscire a risalire all'autore. Applicare il metodo holmesiano, utilizzare il paradigma indiziario, usare l'insegnamento di Giovanni Morelli per seguire le tracce lasciate dall'artista e riuscire così ad identificarlo. Cosa che, raccontata qui nel blog, non sarebbe priva di interesse.

[Per inciso: questo Giovanni Morelli od Ivan Lermolieff o Johannes Schwarze, a seconda dello pseudonimo scelto, è personaggio interessantissimo che meriterebbe più di un post.]

O potrei raccontare delle fotografie scattate da Moscassassina (sic) e scelte per una serie di cartoline di prossima pubblicazione. Scatti inusuali di Forte dei Marmi, magari a prima vista poco legati all'immagine patinata del noto beach resort, ma a ben vedere adattissimi a veicolarne significati ulteriori. Traduzioni in immagine di prose da Versilia Rock City, di poesie del Comandante, di disegni alla Giò Ponti.

[Per inciso: le foto saranno vendute in esclusiva dalla Rivendita n° 3. A tempo debito verranno fornite coordinate precise per individuare luoghi e persone.]

Non vi parlerei, invece, degli ultimi scatti a colori fatti con la Holga. Che temerei la sovraesposizione.

[Per inciso: non so se avete colto il giuoco di parole.]

Ma a chi lo racconto, a me stesso ?

Vigliacchi. Vigliacche.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nooo!!!! Non potete creare dipendenza, poi farvi desiderare per un po', poi tornare bellin bellini come "nulla al fusse"...e poi sparire di nuovo!! I lettori, quanti essi siano, acquisiscono qualche diritto...o no???? :-D

-g-

darker ha detto...

Concordo con -g-!
Oh, ci sono anch'io.
Dovevo studiare un po' di cose negli ultimi giorni, ma ora posso tornare a leggere!
Power to the readers!!!

Anonimo ha detto...

..Obligée. E onorata, anche. E in attesa di opinioni, impressioni, contestazioni. Parecchio. Grazie della sovraesposizione..