sabato 10 gennaio 2009

Oh, baby, it's a wild world

Talvolta quando sono in macchina od al gabinetto, mi trovo a pensare possibili contenuti per i post. Mi siedo davanti al computer, apro Blogger.com e vorrei poter scrivere di getto, battendo sulla tastiera come se avessi sotto le dita i tasti bianchi e neri di un pianoforte. Vorrei potervi suonare i miei pensieri, anzichè scriverli. Ma poi, inaspettatamente, mi annoio. Mi viene da sbuffare, e cambio idea.

Ho in mente un'aria leggera, fresca, fatta di foglioline verdi su uno sfondo di cielo azzurro, ma quando mi metto a comporla viene fuori, anzichè un plagale, il buio d'una plaga melmosa sulla quale si intreccia un groviglio di tronchi annodati. Quei tronchi delle fiabe, coi rami che sembrano artigli pronti a sgrinfiarti.

Ho qui al mio fianco un paio di libri che vorrei leggere, che mi interessano, che sento il desiderio di sottolineare con la mia matita verde. Ma poi li apro, scorro le prime righe e mi annoio, mi viene da sbuffare, e cambio idea.

Ho a disposizione, rara avis, il tempo necessario per potermi iscrivere ad un nuovo corso di laurea. Potrei passare interi pomeriggi a leggere, a studiare, ad approfondire argomenti nel campo della storia dell'arte. E mi immagino già a ricominciare a prendere appunti, ad annotare, a fare schemi, a tracciare mappe per poter tenere a mente i vari percorsi del ragionamento. Ma poi provo a leggere il piano di studi, cerco di capire il nuovo sistema dei crediti informativi, mi annoio, mi viene da sbuffare, e cambio idea.

Insomma, ogni momento sembra che stia per partire un treno, ma poi il convoglio resta in stazione. Parto da casa con l'idea di far questo, di sistemare quello, di scrivere a quell'altro, di riordinare, sistemare, archiviare. E poi mi trovo a non dar seguito ad alcuno dei propositi così dettagliatamente progettati. Tutto si esaurisce, insomma, nell'intenzione.

Ora mi viene in mente una possibile soluzione: Wild Oat e Wild Rose.
Che debba provare anch'io ?

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