lunedì 13 aprile 2009

Prima di noi

Sul Vangelo hanno basato la loro vita i migliori uomini dell'umanità, tutti i Santi, tutti coloro che già sono in Paradiso, e tutti quelli che al giudizio finale si troveranno a destra con il Redentore. Noi vogliamo essere di questi ! Non dispute, ma una vita di opere buone come Gesù Cristo.

Sul Vangelo non hanno basato la loro vita i seguaci di Satana: i ladri, i disonesti, gli omicidi, i senza Dio, in breve tutti i dannati e tutti quelli che al giudizio finale si troveranno a sinistra, per udire la sentenza che il Vangelo ha già pronunciata (vedi S. Matteo, cap. 25, 46-16 (sic)). Noi non vogliamo essere di loro.

Schierarsi dunque !

O con Cristo fino al trionfo in Paradiso, o contro Cristo, ma già sapendo che cosa ci toccherà, piaccia o dispiaccia, anche se non si vuol credere. Dio nè promette, nè minaccia invano.


Il Santo Vangelo, con note catechistiche, Ed. Paoline, Roma, 1946 (ristampa 1963).

martedì 31 marzo 2009

Disclosures

Via, oggi sono didascalico. Rivelo una fonte d'ispirazione:

L'elenco o catalogo non riempie uno spazio, che di per sé sarebbe neutro, con apparenze significative, con pertinenze, evidenze, particolari che saltano all'occhio. Allinea nomi di cose o persone, o luoghi. Fa in un certo qual senso vedere per eccesso di flatus vocis, come se l'orecchio assegnasse all'occhio parte del compito, troppo faticoso, di tenere a mente tutto quello che ode, o l'immaginazione si sforzasse di costruire un luogo in cui possano trovare alloggio tutte le cose nominate. L'elenco, nella sua immediata prepotenza, farebbe vedere anche a un cieco, è una ipotiposi Braille.


Eco, U., Les sémaphores sous la pluie, già in Sulla Letteratura, Milano, Bompiani, ed ora leggibile su

http://www.golemindispensabile.it/index.php?_idnodo=8702

A rrRoma

Sono proprio un idiota. Non conosco nulla, proprio nulla, di Roma [leggasi rrRoma, come diceva la mia nonna]. Mi sento come uno di quegli idioti che vengono qui a Firenze e girano col naso per aria e non alzano la testa perchè ignorano di passare a fianco di capolavori.

Ieri, per motivi professionali, mi sono fatto un tour-de-force di mezzo centro con passo alla bersagliera e sono riuscito ad imbriacarmi con: l'incrocio delle Quattro Fontane e la relativa chiesa di San Carlino tutta a seni ed a golfi a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, la Chiesa di San Lorenzo in Lucìna col busto del Bernini che sembra uscir fuori da una nicchia (e con una pasta alla crema che sarà pesata un chilo e mezzo, presa nel bar di fronte), l'atelier Canova-Tadolini dove si gusta il caffè tra gessi di sculture alti tre metri, l'odiernissima scatola che contiene l'Ara Pacis, e quindi la Chiesa di Sant'Agostino con la Madonna del Parto del Sansovino ed una pala di Caravaggio che è luminosa senza bisogno della luce.

Dopo un'amatriciana da Sabatino alle Cave di Sant'Ignazio mi sono sciroppato (sì, leggasi proprio sciroppato, verbo ggiovane): Santa Maria sopra Minerva con cristo di Michelangelo, alcune invenzioni geniali del Bernini, la tomba di un Tornabuoni di Mino da Fiesole e la lapide sotto la quale riposa il Beato Angelico. Quindi il Campidoglio, con la piazza disegnata da Michelangelo, uno sguardo veloce al Foro, un caffè al ghetto ebraico al Portico d'Ottavia, quindi a Campo dè Fiori a cercare GG (che però era in Colombaja), una puntatina a Palazzo Chigi per vedere la colonna coclide aureliana ed infine a Piazza Navona, da dove at last agguanto un taxi per la stazione Termini.

Temperatura perfetta (ero io, forse, ad esser vestito troppo), città pulita e comodamente visitabile senza traffico eccessivo, prezzi modici nei ristoranti ... si capisce perchè una volta messe le chiappe sulle poltrone del Parlamento, ci si alzano malvolentieri, quei birboni !

Oggi, con ancora negli occhi tutto il barocco possibile ed immaginabile, prometto solennemente di tornarci tra breve tempo. Anche se dentro di me so benissimo che non sarà così. Potrebbe essere un'idea, invece, organizzarci una gita sociale con i lettori di Solus ad Solam. Magari proprio il prossimo AGM.


sabato 28 marzo 2009

Stream

Ma allora è vero ! Esistono ancora luoghi straordinari ! E' vero che in questo panorama piatto si possono ancora trovare dietro le porte chiuse e prive di campanello, dei giardini incantati dove il tempo non scorre. E' possibile che Pietrasanta e Firenze si confondano e paiano quasi la stessa cosa !

Gli stessi scaffali polverosi, le stesse scritte sul muro accanto al telefono, gli stessi finestroni dai quali la luce entra a quarantacinque gradi. E soprattutto gli stessi occhi, le stesse persone, gli stessi eroi ai quali menti raffinate e mani capaci hanno dato vita e forma. Il classico contemporaneo. Roba da farsi venire la ciccia di gallina.

Il liuto dal manico storto tra le braccia di un bambino. Lo stesso liuto che Caravaggio mise in mano ad Apollo. E poi calchi di Michelangelo, della Robbia, Donatello. Il Cristo alla Colonna che ritorna ossessivo in tutte le forme. Disegnato, modellato, fuso.
La visione incantata di un carboncino del nonno all'Accademia di Roma, di un olietto affatto ingenuo che raffigura un viottolo tra blocchi di marmo e faggi rossi, del bozzetto di quella contadina che trascina la mucca al mercato contro la sua volontà.

Lasciatemi qua. Tra questi bimbi di bronzo che non crescono mai, tra questi autoritratti cadenzati con isocrona regolarità, con il vecchio Eugenio che mi incanta davanti ad un bicchiere di vino.

Lasciatemi qua. A sfogliare cartelle con trent'anni di nudi di donna, a soffiar via la polvere da studi, bozzetti, impressioni, a meravigliarmi davanti a disegni su vecchi fogli seicententeschi.

Lasciatemi qua. Stupito ad ogni colpo d'occhio, con la curiosità e l'impertinenza di chi è finalmente giunto al centro del suo mondo, al kilomètre zéro.

Lasciatemi qua. Lasciatemi qua. Lasciatemi qua.

lunedì 23 marzo 2009

Carneadi

Tra tutte le stupidaggini che mi sono nel tempo passate per la testa, c'è stata e c'è quella di comprare nei mercatini fotografie di sconosciuti. Tutto si riconduce alla non poi così nascosta malattia di voler fermare il tempo; comprare e conservare una istantanea degli anni quaranta, dalla quale mi sorridono volti ignoti, mi dona per un mese l'illusion di aver impedito al tempo di scorrere. E mi fornisce anche la possibiltà di trovare lo spunto per questo post.




Questi straordinari Carneadi, se mi si passa il plurale, onorarono della loro presenza la festicciola per il fiançailles di Emily de Coetz tenutasi il 27 novembre 1943 (era un sabato). Dove ? Con precisione non si sa, ma forse in Belgio, vicino Boitfort.

E' capace che qualcuno sia ancora vivo.  Forse quel ciuffettone in prima fila, nel mezzo. O magari quella ingioiellata in terza fila, quella con gli orecchini pendenti e la collana. Di certo non l'ultimo a destra nella fila di mezzo, che mi pare già passatello. Eh ?

giovedì 19 marzo 2009

Gratis et amore Dei


Ci sono delle cose che mi inorgogliscono. Una di queste è il "Permesso di Libero Ingresso - con Priorità" a tutti i musei fiorentini che ho ricevuto l'altro giorno.

Si tratta di un cartoncino con tanto di timbro della Soprintendenza che mi permette di presentarmi bel bello alle biglietterie dei musei, ritirare un talloncino gratuito e quindi entrare dritto dritto senza passare neppure dal via. Sarà una banalità, sarà un privilegio da nulla, ma a me fa piacere e comodo.

Sì, oltrechè piacere mi fa anche comodo. Perchè all'una e mezzo, terminato il pranzo alla Trattoria Casalinga, invece di tornare a sedermi alla scrivania facilito la digestione attraversando la strada alla volta di Palazzo Pitti. Un giorno alla Galleria Palatina, uno al Museo degli Argenti, una volta a passeggio per Boboli ... con l'aria scanzonata di chi si guarda intorno distrattamente sapendo di poter ritornare a comodo proprio e senza pagare una lira.

Oggi è toccata alla Galleria d'Arte Moderna ed alle sue collezioni di dipinti e sculture dalla fine del settecento sino alla prima guerra mondiale (anno più, anno meno). Tanto mi è piaciuta che domani ci ritorno. Un'oretta, con passo ondeggiato ed indolente, a godermi un'altra volta il panorama inedito che si gode dalle finestre del secondo piano ed a scattare un paio di fotografie che penso verranno bene.

Se qualcuno volesse unirsi a me ... che tanto l'ingresso è gratuito anche per le persone che accompagno.