I libri sono fatti di parole, le parole hanno significati, codesti significati si rintracciano nei vocabolari, magari nelle note in calce. [...] Se io leggo parole che non capisco, debbo far sosta, e cercare di informarmi. Se leggo Conrad devo sapere che cosa è la "tuga" (1), se leggo Montale non posso ignorare la "redola" (2) e se leggo Alice nel paese delle meraviglie, che mai, che mai sarà il Giabbervocco (3)? Ma la musica! Ecco, tutti sanno che la musica non significa niente, e nessuno se ne scandalizza. Ogni tanto, qualcuno tenta di trovare nella musica un messaggio storico, come se fosse letteratura, ma è una burla che non riesce. La musica non ha niente da dire, e di quel niente fa le sue meraviglie.
Il letterato ascolta la musica come qualcosa che sta al di là di qualsiasi letteratura, qualcosa a cui la letteratura aspira - ed ecco le forme metriche, ecco il gioco della rima, e le assonanze, e le allitterazioni [...].
La musica può giocare con la matematica, e questo è stupendo. Prendiamo ad esempio le variazioni: sono qualcosa di straordinario, anche se lo dico un po' trivialmente. Che un tema possa essere insieme custodito e manipolato in modo irriconoscibile, possa essere se stesso e altro, è procedimento affascinante per chiunque sia irretito nelle bassure delle parole, dove i docenti insegnano a evitare le "ripetizioni". E la musica è tutto un gioco del ripetere.
Manganelli, G., Una profonda invidia per la musica. Invenzioni a due voci con Paolo Terni, Roma, L'orma editore, 2014.
(1) tuga: Specie di casseretto sopra il cassero verso la poppa di una fregata, per servire di stanza al capitano.
(2) redola: viuzza per i campi, detta anche rèsola.
(3) Giabbervocco, o Jabberwocky, è una composizione nonsense scritta da Lewis Carrol e pubblicata nel romanzo Attraverso lo specchio, seguito de Alice nel paese delle meraviglie.