giovedì 6 ottobre 2016

Sonetto LXXXIX

Piangendo rido, e sospirando godo
le faticose ripe è a me riposo,
e sto senza sospetto e son geloso,
e lieto son quando mi struggo e rodo.

Talor rispondo che chiamar non m'odo:
timido, vile, e son sempre animoso,
Allegro vivo, e sto sempre pensoso,
libertà canto in uno stretto nodo.

Le città magne è a me le selve oscure,
soletto sempre, e sono accompagnato,
e di chi più mi fugge veggio 'l viso.

Posseggo liete l'ore mie future,
el viver bramo, e duolmi ch'io sia nato:
così in Inferno godo il Paradiso.


Le rime di Bernardo Bellincioni / riscontrate sui manoscritti / emendate e annotate / da Pietro Fanfani, Bologna, presso Gaetano Romagnoli, 1878, pg. 95

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