giovedì 5 febbraio 2009

H2O

Ieri, citando dal Dies Irae che in questi giorni ascolto (e dirigo) mentre guido la macchina, ho intitolato un post con la frase salva me fons pietatis.
Se mi permettete vorrei condividere con voi uno spunto per riflettere sulla ricchissima funzione metaforica dell'acqua e della parola fonte.

Mi è venuta in mente, reminiscenza degli studi di diritto romano, la descrizione delle XII tavole data da Pomponio.

[Per inciso: non ricordavo affatto che fosse Pomponio, nè che si trovasse in Dig. 1, 2, 2, 6. L'ho trovato su internet].

Dalle XII tavole, insomma, egli scrisse, fluere coepit jus civile. Da quella prima raccolta di leggi scritte, inizia a scorrere il ricco fiume del diritto civile.
E non ho dimenticato neppure Dante che prega la Vergine dicendole "sei di speranza fontana vivace".

Acqua come elemento di divisione tra la vita e la morte (spartiacque, si potrebbe dire), acqua come fonte salvifica, acqua come sorgente di diritto, acqua come zampillo di speranza.

Da qui credo che si possa partire. Ecco.

Nessun commento: