sabato 28 febbraio 2009

More hominum

Nel tempestoso Atlantico del mio abisso, io sempre godo di una muta calma nell'intimo e, mentre pesanti pianeti di dolore incessante mi ruotano attorno, laggiù in fondo continuo a bagnarmi in un'eterna soavità di gioia.

[Chi è in grado, oggi, di scrivere così ?]

Melville, H., Moby Dick, Adelphi, Milano, 1994.

[Cap. LXXXVII, La grande armada, pag. 414]

giovedì 26 febbraio 2009

Spigolatura

Sfoglio online un volume della biblioteca riccardiana, e non ve ne nascondo l'emozione. Lo cercavo, l'ho trovato, ed ora lo sfoglio sul Mac. Sarà cosa di poco conto, ma per me è importante.

Vi lascio questa spigolatura, degna di "Forse non tutti sanno che"

Avanti questa Porta [Porta al Prato] vi era un Ponte, col quale si attraversava il Torrente di Mugnone, che dalla Porta a S. Gallo passava lungo le mura, e se ne veniva alla Porta a Faenza, e quindi da questa del prato si scaricava in Arno. Questo Ponte denominavasi il Ponte alle Mosse, perchè di quì si davano le mosse ai cavalli nel giorno di S. Barnaba, in memoria della vittoria riportata dai Fiorentini nel 1289 contro gli Aretini, e della sconfitta data ai medesimi nel Piano di Campaldino; ed in fatti si trova per tal'effetto un'Ordinazione antica della Repubblica, in cui si vuole, che da questo ponte sino alla riparata siano le strade conservate, ed in buono stato.

Moreni, D., Notizie istoriche dei contorni di Firenze dalla porta al Prato fino alla real villa di Castello raccolte dall'abate Domenico Moreni socio colombario, Firenze, 1791.

mercoledì 25 febbraio 2009

Non abbiate paura !

Ai miei lettori che oggi, smarriti e solinghi, hanno visitato questo blog° nella speranza di un nuovo post, voglio dire che non li ho dimenticati e che presto tornerò, più in forma di prima.


Grazie per la vostra fiducia e per la vostra attesa.


°rispettivamente: dar*** alle 10.27.48 e dan*** alle 20.02.04

giovedì 19 febbraio 2009

E pluribus unum

Riporto (non per mancanza di idee, ma per volontà di divulgazione) il collegamento ad un sito olandese di fotografia dove si possono vedere i risultati di un interessante progetto sociale.


Ognuno sta solo sul cuor della terra ... eccetera, eccetera eccetera ? No. Siamo tutti insieme. Tutti in gruppo. Anche chi crede di distinguersi dagli altri.

Vedere per credere

mercoledì 11 febbraio 2009

Me le canto e me le suono

Tanto per smentire me stesso, ecco alcune alternative al termine serendipity di cui sopra:

Iacopo Sannazaro; [...] essendo fierame[n]te innamorato, e stimando che ciò gli fusse honore [...] stette ogn'hora in aspettatione d'esser ricompensato in amore, come gli auuenne: portò per impresa un'urna piena di pietruzze nere con vna sola bianca, con vn motto, che diceua:

AEQVABIT NIGRAS CANDIDA SOLA DIES

Volendo intender, che quel giorno, che sarebbe fatto degno dell'amor della sua dama, haurebbe contrapesato quegli, che in vita sua haueua prouato sempre neri e disauenturati. E questo alludeua all'vsanza de gli antichi, i quali soleuano ogn' anno segnare il successo delle giornate loro buone e cattiue con le pietruzze nere e bianche, & al fine dell'anno annouerarle per fare il conto secondo quelle che auanzauano, se l'anno era stato lor prospero ò infelice.


Giovio, P., Dialogo dell'imprese militari et amorose, in Lyone, appresso Guglielmo Rouillio, 1574.

Ed inoltre, per rimanere in tema con l'usanza di colorare i giorni a seconda del loro esito:

It is a great day for me, sir - one of the red-letter days of my life.

Conan Doyle, A., The Hound of The Baskervilles, London, George Newnes Ltd., 1902.

Da qui, ritengo, la ragione per la quale i nostri calendari hanno i giorni festivi stampati di rosso.

Ecco, l'aver trovato su eBay una cartolina scritta dalla mia nonna nel 1911 mi pare evento degno di essere segnato sul calendario, vuoi con una pietruzza nera (bastante a sopravanzare il mucchio delle bianche), vuoi cerchiando di rosso la data dell'11 febbraio 2009.

Tant'è. Tant'è. Tant'è!

Serendipity


Come definire altrimenti l'occasione di chi, spulciando eBay, trova una cartolina scritta di pugno dalla propria nonna il 29 decembre 1911 ?


"Le auguro buon principio d'anno. La scolara Giulietta"


giovedì 5 febbraio 2009

H2O

Ieri, citando dal Dies Irae che in questi giorni ascolto (e dirigo) mentre guido la macchina, ho intitolato un post con la frase salva me fons pietatis.
Se mi permettete vorrei condividere con voi uno spunto per riflettere sulla ricchissima funzione metaforica dell'acqua e della parola fonte.

Mi è venuta in mente, reminiscenza degli studi di diritto romano, la descrizione delle XII tavole data da Pomponio.

[Per inciso: non ricordavo affatto che fosse Pomponio, nè che si trovasse in Dig. 1, 2, 2, 6. L'ho trovato su internet].

Dalle XII tavole, insomma, egli scrisse, fluere coepit jus civile. Da quella prima raccolta di leggi scritte, inizia a scorrere il ricco fiume del diritto civile.
E non ho dimenticato neppure Dante che prega la Vergine dicendole "sei di speranza fontana vivace".

Acqua come elemento di divisione tra la vita e la morte (spartiacque, si potrebbe dire), acqua come fonte salvifica, acqua come sorgente di diritto, acqua come zampillo di speranza.

Da qui credo che si possa partire. Ecco.

Ăchĕrōn

Nuova visita coatta all'Istituto di Anatomia Patologica e (c'era da aspettarselo) nuova scoperta consolatoria.
Detto istituto è stato collocato al di là del Terzolle, un rio che divide in due il complesso ospedaliero di Careggi. Per recarvicisi (bella parola, eh ? Quasi come stizziscitici !) bisogna quindi attraversare il fiumiciattolo; come dire: per entrare nell'insula mortis, dove si fanno le autopsie, occorre passare l'Acheronte. Una barriera d'acqua che divide la zona destinata ai vivi da quella riservata ai trapassati. Immagine di tutto rispetto, nata nelle menti di chi ha progettato la disposizione dei padiglioni ospedalieri (mica come fanno oggi).

A qualcuno ho già raccontato, poi, che all'ingresso dell'istituto sono collocati due calchi in gesso dei prigioni di Michelangelo. Non solo in omaggio all'artista, che in vita si dedicò allo studio dell'anatomia dissezionando cadaveri, ma anche allo scopo di comunicare agli studenti che la scienza lì insegnata è in grado di togliere il vivo dalla materia, di liberare il corpo dalla prigionia del male, di spezzare il giogo della patologia.
Mi sono anche tolto la soddisfazione di suggerire ad un professore l'idea di tenere la prima lezione dell'anno proprio nell'atrio di ingresso, per spiegare ai ragazzi i significati profondi della strada che si accingono ad intraprendere.

La mattina, insomma, è cominciata bene.


mercoledì 4 febbraio 2009

Salva me, fons pietatis

Qualcuno conosce i cerchi magici, tipo quelli che sono raffigurati nella Clavicula Salomonis ?
Io ne ho trovato uno, inciso su rame, nascosto in un armadio. Mi chiedo se sia benefico o malefico. Non capisco, insomma, se attribuirgli quel poco di bene od quel tanto di male ricevuto da quando l'ho trovato. Che le disavventure con la macchina dipendano da quello ?
A forza di consigliarmi amuleti, talismani, feticci, mi avete quasi fatto cadere dal piedistallo del positivista.

E mi fa anche male un occhio. Tra l'altro.