venerdì 16 gennaio 2009

Vitam coactum statum esset

In Bleak House, magistrale capolavoro del massimo romanziere di tutti i tempi, il personaggio dal nome Mr. Jarndyce ha una stanza della casa dedicata al brontolìo, al borborigmo, al personale cruccio contro gli accadimenti della vita. Una stanza apposita, costruita e mantenuta a quel particolare scopo e perciò chiamata The Growlery.

Come si chiamava Mr. Jarndyce di nome ? Come me ?

[Per inciso: Il titolo del post è citato da Brunonis, Johannis, Elementa Medicinae, Edinburgi, apud C. Elliot, 1780.]

giovedì 15 gennaio 2009

Tant'è

Noto con un certo orgoglio le recurring visits di un anonimo che si collega tramite il server della Regione Toscana.

Di questo, non foss'altro, lo ringrazio.

mercoledì 14 gennaio 2009

1987

Quando dico, o scrivo, la frase "io sono innamorato di te", sento ancora le farfalle nello stomaco. 
Dev'essere la famosa crisi del settimo anno.

sabato 10 gennaio 2009

Oh, baby, it's a wild world

Talvolta quando sono in macchina od al gabinetto, mi trovo a pensare possibili contenuti per i post. Mi siedo davanti al computer, apro Blogger.com e vorrei poter scrivere di getto, battendo sulla tastiera come se avessi sotto le dita i tasti bianchi e neri di un pianoforte. Vorrei potervi suonare i miei pensieri, anzichè scriverli. Ma poi, inaspettatamente, mi annoio. Mi viene da sbuffare, e cambio idea.

Ho in mente un'aria leggera, fresca, fatta di foglioline verdi su uno sfondo di cielo azzurro, ma quando mi metto a comporla viene fuori, anzichè un plagale, il buio d'una plaga melmosa sulla quale si intreccia un groviglio di tronchi annodati. Quei tronchi delle fiabe, coi rami che sembrano artigli pronti a sgrinfiarti.

Ho qui al mio fianco un paio di libri che vorrei leggere, che mi interessano, che sento il desiderio di sottolineare con la mia matita verde. Ma poi li apro, scorro le prime righe e mi annoio, mi viene da sbuffare, e cambio idea.

Ho a disposizione, rara avis, il tempo necessario per potermi iscrivere ad un nuovo corso di laurea. Potrei passare interi pomeriggi a leggere, a studiare, ad approfondire argomenti nel campo della storia dell'arte. E mi immagino già a ricominciare a prendere appunti, ad annotare, a fare schemi, a tracciare mappe per poter tenere a mente i vari percorsi del ragionamento. Ma poi provo a leggere il piano di studi, cerco di capire il nuovo sistema dei crediti informativi, mi annoio, mi viene da sbuffare, e cambio idea.

Insomma, ogni momento sembra che stia per partire un treno, ma poi il convoglio resta in stazione. Parto da casa con l'idea di far questo, di sistemare quello, di scrivere a quell'altro, di riordinare, sistemare, archiviare. E poi mi trovo a non dar seguito ad alcuno dei propositi così dettagliatamente progettati. Tutto si esaurisce, insomma, nell'intenzione.

Ora mi viene in mente una possibile soluzione: Wild Oat e Wild Rose.
Che debba provare anch'io ?

giovedì 8 gennaio 2009

Ricetta

Oggi ho affrontato un colloquio ormai inevitabile. L'ho rimandato il più possibile, ma oggi non potevo proprio sottrarmi. Ho ascoltato un'oretta di monologo io-io-io tutto dettato da un unico punto di vista (con momenti, a dire il vero, condivisibili e ragionevoli) e poi mi sono permesso di parlare. E mi è venuta fuori questa frase che, se volete, potete usare anche voi quando siete in difficoltà. Ho detto:

"Prova ad adottare questa regola generale: ogni volta che trovi negli altri un difetto, una mancanza, uno sbaglio ... prima di andare avanti, fermati e cercane uno dentro di te. Non passare al secondo difetto altrui, prima di averne trovato uno a te imputabile".

Naturalmente, dalla vetta dell'io che avevo davanti non è stata nemmeno ascoltata, ma a me sembra una bella regola, non vi pare ?

Tant'è.

martedì 6 gennaio 2009

Ad multos annos !

Oggi è giorno cruciale. Per molti viene la Befana [o Pefana che dir si voglia, per assonanza con Epifania] a portare i dolci ed il carbone, per altri ricorre il compleanno di Sherlock Holmes, per altri ancora è la Dodicesima Notte (da cui l'opera del Grande Bardo) Per me tutte e tre le cose sono legate, ma il perchè - se vi interessa - lo scriverò in altra data.

Oggi voglio riflettere su una circostanza precisa: sul male inferto in buona fede agli altri. Non c'entra nulla con la Befana, nè con Mr. Holmes o Shakespeare, ma piuttosto con il fatto che gli altri, molti altri, fanno del male al prossimo senza renderse conto. Ed anzi, lo fanno in buona fede, magari anche credendo di far del bene. Compiono azioni, insomma, senza analizzare prima gli effetti diretti sulla vita altrui.

Tizio mi telefona, mi tiene inchiodato un'ora con un monologo privo di significato ed offensivo per me e per i miei. Se ne rende conto ? No, affatto. Ed anzi forse crede di aprirmi gli occhi verso la verità, tralasciando del tutto il fatto di confrontare il suo punto di vista con il mio, con quello degli altri, con - ... diciamola tutta, via - con la realtà.

Caio persegue il suo precipuo ed esclusivo interesse. Non parla d'altro, non vede altro, non muove muscolo se non per giungere alla sua personalissima meta. E me ne parla, mi racconta, mi illustra ogni mossa, ogni spostamento di pedina, ogni ritocco teso a colpire il centro del suo bersaglio. Mi chiede pareri, punti di vista, suggerimenti e pretende da me sostegno ed assistenza in questo suo disegno. E non capisce che per me - e per chiunque - è motivo di dispiacere, di delusione, quasi di dolore. Sediamo allo stesso tavolo, mangiamo lo stesso pane, eppure lui tira al suo.
Al-su-o.

Mevio, invece, non fa nulla. Se ne frega: non chiede, non si informa, si scansa, sta alla larga, scantona. Potrebbe agire, e forse farebbe anche del bene, riuscirebbe magari a raggiungere risultati importanti. Ma no. Galleggia lontano per i fatti suoi. E gli altri" ... s'hanno a appiccà", come diceva Quella.

Signore, ti prego, dammi la forza di capire quando anch'io - involontariamente o meno - mi comporto così. Fammi un cenno, una strizzata d'occhio, un colpetto di tosse per significarmi : "Gianluchino, attento, ricordati che esistono anche gli altri".

[Per inciso: il titolo del post voleva essere celebrativo delle ricorrenze. Ma poi, scrivendo, sono andato fuori tema. Forse perchè sono solo a casa, e lo spleen rimolge].