L'amica giada g [***] ha mantenuto la minaccia di "taggarmi" (absit iniuria verbis) su Flickr. Osa chiedere, addirittura, che sotto alla mia venerabile immagine compaia un testo nel quale io dichiaro di me cose che lei non conosce.
La cosa è davvero redicola. (Sì, leggasi proprio redicola). La giovane in questione è stata testimone dei miei primi passi, era al mio fianco quando ho imparato a scrivere, mi ha sopportato nel periodo sovrabbondante della mia adolescenza, è stata invitata alle mie nozze, ha visto nascere i miei figli e mi deve ancora un pranzo in cambio dei mille e mille che mi ha scucito. Può sosteneresi, ragionevolmente, che ci siano cose di me che non conosce ?
Fossi un taciturno, un ombroso, un omertoso, si potrebbe anche pensare che di me le abbia rivelato poco. Ma se parlo solo io ? Se ho un ego smisurato ? Se non riesco a trattenere un pensiero ? Come può credere - la tapina - che esistano questioni ignote ?
Dovrei scrivere, allora, a beneficio di chi non mi conosce. Ma - ancora - è evidente che chi non mi conosce non ha interesse a sapere dettagli così precisi sugli atti minuti della mia vita quotidiana.
Insomma, giada g […], che vorresti ?
Per smentire quanto appena scritto, e per non interrompere questa catena di sant'Antonio del "taggaggio" (o "taggazione" o "tagging" ?) mi proverò - obtorto collo - a redigere un testo in sei punti ad usum delphini.
6. Mi chiamo Gianluca. E Gianluchino. O Gianlù. Ma anche Alvaro. E Ciccio. E Musmi. Mi sarebbe piaciuto chiamarmi Leone. O Gosto. Od anche Luigi. In certi ambienti sono noto col nome-de-plume di "The Dacre Hotel".
6. Mi piace il pollo al curry. Accompagnato col riso basmati. Mi piace il vino nero, e la pizza, e la frittata di patate (purché sia alta). Mi piace la curcuma, che per un periodo ho messo anche nel caffelatte, il pepe coarse ground di McCormick ed il club sandwich dell'Harry's Bar. Mangerei un chilo di broccoli tutte le sere. Non mi piace il formaggio, ma se sono invitato a cena lo mangio lo stesso per non dispiacere gli ospiti.
6. Mi piace il freddo, il caldo ed il clima temperato. Non soffro, insomma, né l'eccessivo rigore né l'estrema canicola. Ciò perché dòmino il segreto per mitigarne gli effetti. Ma questa è cosa che non rivelo.
6. Ho imparato - un pochino - l'arte della tolleranza. Prima di perder la pazienza, insomma, riesco a frenarmi; anche se delle volte mi ci vogliono le catene d'un àncora. L'esercizio della frenatura, tuttavia, ha inevitabilmente il side-effect di farmi cambiar d'umore. Ciò, ovviamente, in pejus.
6. Ammiro - e venero - il potere della parola.
6. Anch'io ho un numero preferito.
Scrivo qui - e non su Flickr - questo testo perchè non desidero che lo si associ alla mia figura. Che poi, a ben vedere, si farebbe presto. Basterebbe fare qualche ricerca incrociata su Google, e tutto salterebbe fuori.
Ma un minimo di riservatezza, insomma.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Sei incredibile.
E questo, per me, è un complimento.
I like it :)
Posta un commento