lunedì 28 novembre 2016

In memoriam A. P.

"Misericordia!" gridavino 'ggrilli
quando gli prese fòco la capanna.
Ce n'era di quelli, piccini piccini,
che gridavino "Oddiomamma! Oddiomamma!"
Ci andò una vecchia per iscompartilli,
brugiò la vecchia, la capanna e 'ggrilli.


A.P. 25.XII.1929 - 28.XI.2016

venerdì 4 novembre 2016

Ragione e fede

[...] l'una, la contemplazione serena e sicura che la ragione promette, è come la sterminata bonaccia d'un mare senza onde liscio, su cui riscintilli a torrenti il sole; l'altra la pacificazione pienissima a cui attinge la fede, come la vita d'un popolo acquietato e nutrito che attende all'opere sue ordinate sotto il comando di un re. Ed entrambe parendo eterne e perfette, l'una è soltanto brevissima tregua che ha l'abisso al di sotto ed il tumulto dei venti ai confini; e l'altra s'allieta, inconscia, di ciò che sordamente la va soffocando: la tirannia.

Boine, G., prefazione a Sant'Anselmo. Monologia, Lanciano, Carabba, 1912.

giovedì 3 novembre 2016

Dopo 'mutanda'

Tutti sanno che merenda discende direttamente dal latino mereo, del quale è gerundivo neutro plurale: merenda son "cose da meritarsi", e quale cosa è più meritata di un pasto fuori dagli orari del pasto, soprattutto in ere nelle quali il mangiare era tutt'altro che scontato?

Ventrella, R., Fenomenologia della merendina. Catalogo ragionato di una nostalgia in cinquantadue voci, Firenze, Clichy, 2016.

domenica 30 ottobre 2016

Aby who?

Firenze risponde a ogni domanda che pone la storia della civiltà.

Warburg, A., Arte del ritratto e borghesia fiorentina. Seguito da Le ultime volontà di Francesco Sassetti, Milano, Abscondita, 2015, pg. 14.

venerdì 21 ottobre 2016

Restauro

Darkness restores what light cannot repair.

Brodskij, I. A.,  On love

giovedì 6 ottobre 2016

Sonetto LXXXIX

Piangendo rido, e sospirando godo
le faticose ripe è a me riposo,
e sto senza sospetto e son geloso,
e lieto son quando mi struggo e rodo.

Talor rispondo che chiamar non m'odo:
timido, vile, e son sempre animoso,
Allegro vivo, e sto sempre pensoso,
libertà canto in uno stretto nodo.

Le città magne è a me le selve oscure,
soletto sempre, e sono accompagnato,
e di chi più mi fugge veggio 'l viso.

Posseggo liete l'ore mie future,
el viver bramo, e duolmi ch'io sia nato:
così in Inferno godo il Paradiso.


Le rime di Bernardo Bellincioni / riscontrate sui manoscritti / emendate e annotate / da Pietro Fanfani, Bologna, presso Gaetano Romagnoli, 1878, pg. 95