mercoledì 17 maggio 2017

La tabellina del tre

Si legge, che non solamente Helena Greca fu à maraviglia bella della facia, ma di tutte le parti del corpo: à talche in lei sola si trovava tutte quelle bellezze, che mettono i scrittori, che vuol havere una bella donna, le quali notarò quì di sotto, acciocche le donne, che si stimano belle, spogliandosi nude, quando andranno à letto, possano vedere, se tutte si trovano in loro. Dico per tanto, come bellezza di donna vuol trenta cose, distinte à tre per tre.

Tre bianche: carne, denti e faccia.
Tre negre: occhi, ciglia e petignone.
Tre rosse: labbra, guance e unghie.
Tre longhe: persona, capelli e mano.
Tre corte: denti, orecchie e piede.
Tre larghe: petto, fianco e fronte.
Tre strette: bocca, natura e centura.
Tre grosse: coscie, culo e natura.
Tre sottili: capelli, labbra e deta.
Tre picciole: bocca, naso e mammelle.

Idea / del giardino / del mondo. / Di M. Tomaso Tomai da Ravenna Fisico, / & Accademico innominato. / Ove, oltre molti secreti maravigliosi di natura, sono posti varij, / & soavissimi frutti curiosissimi, secondo la diversità / del gusto de gli huomini., in Bologna, per Gio. Rossi, MDLXXXVI.

giovedì 11 maggio 2017

Niente male

Il cristianesimo del nostro secolo [...] ha voltato le spalle al culto del dolore, alla "passione" di Cristo, alla mistica della sofferenza. Sul mondo occidentale, dove il sigillo cristiano è sempre più labile, la narcotizzazione spirituale e la cultura degli analgesici ha spento, se non eliminato, le tentazioni eroiche e sacrificali della imitatio Christi. In un mondo sempre più inebetito, torpido, svirilizzato, ogni riferimento al dolore e naturalmente alla morte, alla vita-sacrificio è rigorosamente vietato, come in una bambinesca, universale Disneyland dove la finzione cancella la realtà, in una perpetua immersione nell'artificiale in cui la babele dei messaggi e il trionfo dell'insignificanza sta spegnendo quella umanità dell'uomo che perfino Cristo aveva voluto far sua e incarnare.

Camporesi, P., Il sugo della vita. Simbolismo e magia del sangue, Milano, Il Saggiatore, 2017

lunedì 8 maggio 2017

GdA

(A Suor Eletta, Ave)

Cara Suor Eletta,

l'empia Comarella mi assicura che tu dùbiti della mia amicizia fedelissima! Ma non sai che tanto l'amicizia è più nobile quanto più di silenzio ella sopporta?
E io diventerò sempre più silenzioso, fino al suggello mortuario.
Lavoro; e nel lavoro dimentico ogni miseria e ogni viltà.
La pace sia teco!

Pax et bonum

FRATE ARIEL

5.VII.1924


Ora in: Gabriele d'Annunzio, Lettere a una donna, Bologna, Massimiliano Boni Editore, 1975.