Una cipolla è una cipolla. Ma quando Rabano Mauro, nel
De universo, inoltrandosi in una di quelle interpretazioni simboliche, allegoriche, figurali di cui è intessuta la sua opera, ci spiega che la cipolla e l'aglio "significano la corruzione della mente e l'asprezza del peccato", poiché "quanto più si mangiano, tanto più tormentano nel dolore", la cipolla evidentemente è diventata altro.
Rabano Mauro, De universo, Patrologia Latina, 111, c. 527
Il tutto in Montanari, M., Gusti del Medioevo. I prodotti, la cucina, la tavola, Bari, Laterza, 2012.
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