martedì 6 ottobre 2015

Amaritudine

Ma (a me) interveniva come a quello che è agravato d'infermità, el quale, avendo corrotto il gusto, se bene a diverse spezie e delicati cibi gli sono amministrati, di tutti cava un medesimo sapore, che converte la dolcezza di que' cibi in amaritudine. Così, quanto più letizia dovevano porgere al cuore mio queste cose diverse e amene, perchè il gusto mio era corrotto e l'animo disposto a lacrime, tutte moltiplicavano il dolore mio.

Lorenzo de' Medici, Commento de' miei sonetti, qui tratto da Opere, a cura di Zanato, T., Torino, Einaudi, 1992.

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