martedì 6 ottobre 2015

Amaritudine

Ma (a me) interveniva come a quello che è agravato d'infermità, el quale, avendo corrotto il gusto, se bene a diverse spezie e delicati cibi gli sono amministrati, di tutti cava un medesimo sapore, che converte la dolcezza di que' cibi in amaritudine. Così, quanto più letizia dovevano porgere al cuore mio queste cose diverse e amene, perchè il gusto mio era corrotto e l'animo disposto a lacrime, tutte moltiplicavano il dolore mio.

Lorenzo de' Medici, Commento de' miei sonetti, qui tratto da Opere, a cura di Zanato, T., Torino, Einaudi, 1992.

domenica 4 ottobre 2015

La grammatica del cibo

Una cipolla è una cipolla. Ma quando Rabano Mauro, nel De universo, inoltrandosi in una di quelle interpretazioni simboliche, allegoriche, figurali di cui è intessuta la sua opera, ci spiega che la cipolla e l'aglio "significano la corruzione della mente e l'asprezza del peccato", poiché "quanto più si mangiano, tanto più tormentano nel dolore", la cipolla evidentemente è diventata altro.

Rabano Mauro, De universo, Patrologia Latina, 111, c. 527

Il tutto in Montanari, M., Gusti del Medioevo. I prodotti, la cucina, la tavola, Bari, Laterza, 2012.