martedì 27 marzo 2012

Il cane



Noi mentre il mondo va per la sua strada,
noi ci rodiamo, e in cuor doppio è l'affanno,
e perché vada, e perché lento vada.


Tal, quando passa il grave carro avanti
del casolare, che il rozzon* normanno
stampa il suolo con zoccoli sonanti,


sbuca il can dalla fratta, come il vento;
lo precorre, rincorre; uggiola, abbaia.
Il carro è dilungato lento lento.
Il cane torna sternutando all'aia.




rozzon: cavallo di fatica (l'espressione è ariostesca, Sat. III, 6).


Pascoli, G., Myricae, con l'introduzione di P.G. Mengaldo e note al testo di F. Melotti, Milano, Rizzoli, 1981

1 commento:

C.P. ha detto...

*
[Le atmosfere di P. inconfondibili anche per un'ignorante come me]