Cento chilometri ! Un viaggio. Da organizzarsi minuziosamente. Con tanto di scorte di cibo, bottiglie d'acqua e sistemi di intrattenimento per i bambini.
Raggiungere dalla costa il capoluogo di regione è impresa ardua, da compiersi dopo attenta pianificazione e previa redazione di testamento biologico. Sia mai che nel tragitto i banditi, i ladri o gli assassini assalgano la carovana per spogliar d'ogni bene l'incauto viandante.
Questa, più o meno, dev'essere l'idea di chi - da Forte dei Marmi - debba raggiungere parenti od amici domiciliati a Firenze.
Firenze è lontana, distante, oltremontana. E non ci sono mostre d'arte che tengano. Nè rappresentazioni teatrali od eventi culturali di un certo interesse. A Firenze ? Ma siamo matti ? Prima la macchina, poi il treno, forse addirittura l'autobus … no, no. Meglio starsene al Forte. Magari fare un salto alla Standa a Massa. Forse azzardarsi sino alla Metro di Pisa. Ma tenere sempre il mare a vista d'occhio. Giungere sin dove arriva il salmastro, e non un metro più su.
In questo momento, tanto per dire, qui a Firenze ci sarebbe la mostra del Bronzino* a Palazzo Strozzi, quella sul Rustici e Leonardo al Bargello ed una sui cassoni rinascimentali all'Accademia. Per non parlare poi delle consuete attrattive: la Signoria, il Duomo, San Lorenzo …
Ma no, no, guai. A Firenze non ci si va. E' troppo lontana. A meno che …
L'unica calamita, irresistibile ed invincibile, l'unico motore che riesce ad attrarre il versiliese in questo onfalo inospitale è l'Ikea. La grande madre svedese della quantità, la vera regina della casa, la dispensatrice di soluzioni.
Ora, intendiamoci: anch'io mi iscrivo nella lista dei felici clienti Ikea. Anch'io sono dotato della plasticosa tessera Family, anch'io spesso vado a gustarmi le loro aringhe affumicate. Insomma: acquisto e consiglio d'acquistare dai gialloblù. Ma ciò non ostante non riesco a capire per quale motivo il pellegrinaggio del marinello venga istigato dalle polpette svedesi e non da Michelangelo. Perché la mèta ultima sia Via Francesco Redi, 1 - 50019 Sesto Fiorentino e non, tanto per dire, Via del Proconsolo, 4 - 50122 Firenze.
La visita annuale alla Mecca della praticità toglie ogni dubbio, appiana ogni monte, cancella ogni tortuosità della strada. Ci si va persino con i figli, con le amiche, con i mariti**. Si parte in allegria, dopo scrupolosa compulsazione del catalogo, con la testa piena di Bestå, Mörrum, Patrüll, liste chilometriche di desiderata e misure del sottoscala scritte sul palmo della mano all'ultimo momento prima di uscire di casa.
E' proprio vero. Tira di più un pelo di Gåser che la Galleria Palatina.
Tant'è.
Ahh, sì. Proprio: tant'è !
* Bronzino era, tra le altre cose, il nickname di un biciclettaio (dicesi anche 'ciclista') che lavorava vicino a casa della mia nonna.
** La famiglia-tipo che si aggira per l'Ikea è argomento degno di una tesi in sociologia. E per questo meriterebbe un post a parte.
mercoledì 20 ottobre 2010
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1 commento:
ahahah!! Quanta ragione!
E quanto mi hai fatto sentire pochina, mannaggia a te.
Però verrò al più presto, da qui a una settimana - prometto, a patto che tu mi sia prezioso mentore.
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