mercoledì 4 luglio 2018

L'odi?

Di che soffre l'universo?
Della nostra avarizia di lodi.
Le stagioni, i passeggeri della metropolitana, i monumenti negletti, i postelegrafonici, i pesci - tutti, insomma, ci consumiamo nell'attesa spesso vana di venir lodati. Per questo l'aspetto dei più è languente e poco affabile: la lode ristora e vivifica, l'assenza di lodi rinsecchisce e immiserisce. All'arte, si sa, alcuni hanno assegnato il compito di denigrare la realtà, o almeno di muoverle delle obiezioni; ma io credo, invece, che elogiare e celebrare ciò che merita di essere celebrato ed elogiato, ed eventualmente anche ciò che non lo merita, sia stata una delle funzioni più lodevoli e degne d'encomio da essa assolte.

Franco Maria Ricci, editoriale in FMR, n. 39, febbraio 1986.

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