[...] egli era il perfetto ritratto dell'uomo che s'è nutrito solo di chimerici piani e di vuote speranze, fino al punto di non poter più né vivere di quelle insane ubbìe né tollerare un alimento più sostanzioso.
Hawthorne, N., La casa del tesoro, tr. it. di Montale, E., Palermo, Sellerio, 1992.
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