domenica 15 ottobre 2017

Sonaglio

Quand’io vi scrivo, se io non scrivessi così rettamente come si conviene, o se io non ritrovassi qualche volta el verbo principale, abiatemi per iscusato, perché i’ ò apicato un sonaglio a gli orecchi, che non mi lascia pensare cosa ch’io voglio.

Michelangelo Buonarroti a Domenico Buoninsegni in Roma, da Firenze di marzo 1518.

La lettera, che tratta anche della strada da farsi per recare i marmi alla Marina, l’ho letta in Buselli, F., Palazzo mediceo a Seravezza, a cura dell’Associazione “Pro Loco” Seravezza, Empoli, Barbieri Noccioli & C., 1965.

martedì 3 ottobre 2017

L'unico inferno che sia anche un paradiso è il mare

[...] quel libro in cui i simboli esercitano sul lettore quasi una violenza fisica; quel libro che sembra aggirarsi lentamente intorno al suo tema quando invece è il tema che gira intorno a noi in spire sempre più vorticose; quel libro impuro che travolgendo le regole è nel contempo romanzo, trattato, poema, diario di bordo, tragedia, sacra rappresentazione, ballata; quel libro che interroga incessantemente la Morte incalzandola da presso come la lancia dei ramponieri incalza l'immensa bestia; quel libro dello squarciamento e del colamento, dell'urlo e della demenza, del tormento e della dannazione, no, quel libro non poteva essere stato scritto da un uomo, e per questo io pronunciai "Herman Melville" come avessi detto Aleph o Adonai.

Mari, M., Otto scrittori, in Tu, sanguinosa infanzia, Torino, Einaudi, 2009.