Ieri, dopo la rituale eucarestia del 30 decembre sono andato a vedere il film su Sherlock Holmes. Lasciato sulla porta il mio caustico senso critico, sono entrato deciso a godermi l'esperienza senza alcuna riserva. Temevo che se avessero tentato un ritratto fedele del Grande Detective non avrei tollerato il minimo errore. Il tentativo di tradurre sullo schermo i colori, le atmosfere ed i sentimenti del Sacro Canone sarebbe stato assai rischioso. Uno scivolone avrebbe compromesso tutti gli sforzi.
Ed invece questo questo Holmes "moderno" è riuscito divertente e godibilissimo. E questa versione cinematografica fornisce un punto di vista alternativo e più vivo rispetto a quello che si legge nei resoconti del Dottor Watson.
Il buon dottore, in ossequio alla morale vittoriana, ha senz'altro ammorbidito alcune asperità del carattere dell'amico ed ha omesso di raccontare quegli eventi che non sarebbero stati digeriti da un pubblico così riservato e puritano. Quello che insomma sarebbe stato indigeribile al pubblico di ieri, è diventato il pane del pubblico di oggi.
Ma tutto sommato il film è meritevole d'esser visto, e ci restituisce l'immagine di un Holmes più vero e più umano. Con le sue passioni, le sue emozioni, la sua umanità.